FAQ

Una psicoterapia è innanzitutto un incontro tra due persone, lo psicoterapeuta ed il paziente, ed è importante che quest’ultimo si senta a proprio agio con il terapeuta. Per questo motivo in alcuni casi è utile tenere conto di alcune variabili nella selezione del terapeuta come ad esempio l’identità di genere. Le sedute avvengono di norma in presenza, l’incontro può durare 45 o 50 minuti, la scelta è a discrezione del terapeuta, nel mio caso è di 50 minuti. Le sedute di coppia o famigliari hanno una durata maggiore. È importante tenere a mente che la seduta ha inizio nell’orario concordato e non all’arrivo effettivo allo studio da parte del paziente. Essere puntuali è importante se si vuole sfruttare a pieno il tempo della seduta. La frequenza degli incontri varia in funzione degli obiettivi terapeutici e può mutare durante il percorso, ma nella maggioranza dei casi hanno una frequenza settimanale.

La durata della terapia varia in funzione degli obiettivi individuati nella fase iniziale e questi possono a loro volta essere ridefiniti durante il percorso. Quindi la durata dipenderà dalla complessità del lavoro.

Lo psichiatra è una persona laureata in medicina con una specializzazione post lauream volta alla cura dei disturbi di origine mentale. É lo specialista a cui rivolgersi quando si ritiene utile un intervento psicofarmacologico. La specializzazione in psichiatria abilita il medico alla psicoterapia.

Lo psicologo è una persona laureata in psicologia, non abilitato alla psicoterapia e in ambito clinico può svolgere diverse funzioni come ad esempio quella di consulenza psicologica e la somministrazione dei test psicologici.

Lo psicoterapeuta è uno psicologo o un medico che ha frequentato un corso di specializzazione quadriennale post lauream che lo abilita alla psicoterapia. Se la formazione universitaria di base è medica potrà prescrivere i farmaci se è psicologica no.

La consulenza online permette di rendere l’incontro più accessibile, ad esempio evitando gli spostamenti o rendendo possibile “l’incontro” laddove per motivi di salute il paziente non può raggiungere lo studio. Se questi sono i vantaggi, per contro si perde la possibilità di cogliere quelle sfumature e quei dettagli che sono possibili notare solo in un incontro in presenza e che si possono rivelare molto utili al lavoro.

Prima di fissare un appuntamento di persona cerco di avere un primo contatto telefonico per conoscere il motivo della richiesta e valutare se il problema esposto può essere da me trattato. Nel caso in cui non lo fosse darò indicazioni su chi possa essere il giusto referente. Se da una prima valutazione telefonica la situazione presentata può essere di mia competenza il secondo passaggio sarà fissare un primo appuntamento. Il primo contatto telefonico diventa un momento importante per valutare il problema e per chiarire qualsiasi dubbio possa esserci o per dare tutte le informazioni necessarie.